Ero sola e seduta. La mia storia appoggiavo a una chiesa senza nome. Qualche figura entrò senza rumore, senz’ombra sotto il cielo del meriggio. Nude campane che la vostra storia non raccontate mai con precisione. In me si fabbricò tutto il meriggio intorno ad una storia senza nome. (Sandro Penna) |
Mi e sempre piacciuto quando hai accompagnato le tue fotografie con la poesia o forse hai fatto le foto per la poesia? Ciao Paola 🙂
Grazie Ksenija … felice della tua visita e del tuo commento … non riesco più a separare le due cose … immagine e poesia diventano un unico, inscindibile, universo … complimenti anche a te, ho visto foto egregie nel tuo blog … aspetto solo di avere un po' di tempo per soffermarmi per ciò che meritano … buona giornata … Paola
queste meravigliose foto che ben conosco sono una nuvola di poesia, la tua parte inscindibile dalla fotografia, come appunto dici…mi ricordano proprio la mia ultima performance sia per gli effetti aerei che liberano l'animo dal peso della segregazione, sia per le parole….seduta e sola …. bravissima come sempre
anna buroni
Grazie … un abbraccio