A volte mi chiedo se è mai possibile volare, o se il volo è solo illusione che si spegne nella sua ombra.
4 pensieri riguardo “A volte mi chiedo”
… per brevissimi momenti in un passato ormai lontano, ho provato l'ebrezza del volo… avevo la sensazione di non toccare di essere leggero, immune alla fatica, agli obblighi… mi staccavo dall'ombra… che non sapevo di avere, con sfrontatezza e sdegno del pericolo.
…col tempo ho imparato a riconoscerla… e i miei voli sono diventati molto più radenti a terra… poi sono finiti.
poi sono finiti … fino a ricongiungersi, corpo ed ombra, in quell'unico volo che, forse, non si fa prigionia ma nuovo stato e nuova dimensione … più matura? più consapevole? certamente disillusa ma che ci permette ancora di essere nelle forme di quella luce che ci accompagna "radenti a terra" in una gravità la cui energia ci rende nuova forza …
grazie amico che porti il nome di chi il volo conosce e che sei anche in ciò che sei stato, compagno di quella musica dalla lontana eco …
ho sempre associato all' immagine del gabbiano l' idea di libertà – questo uccello così vorace e così goffo quando è a terra o galleggia tra le onde, diventa la quintessenza della leggerezza e della bellezza aerea quando la sua pmbra si stacca da terra – la tua immagine poetica l' ha colto proprio durante questa metamorfosi volare è possibile solo con l' aiuto dell' arte ciao marco
volare è possibile con l'aiuto dell'arte … parole che mi hanno colpito …. volare in quello sforzo di alzarsi da terra senza inciampare verso quella leggerezza che più che elevarti sembra farti scivolare … un gesto che presenta un signorile dettaglio: l'eleganza della spinta, la sua verità, l'autenticità di uno slancio che divide l'essere nel suo doppio oscuro fino a quando, alto o lontano, partecipa al verticale andare della sua storia …
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… per brevissimi momenti in un passato ormai lontano, ho provato l'ebrezza del volo… avevo la sensazione di non toccare di essere leggero, immune alla fatica, agli obblighi… mi staccavo dall'ombra… che non sapevo di avere, con sfrontatezza e sdegno del pericolo.
…col tempo ho imparato a riconoscerla…
e i miei voli sono diventati molto più radenti a terra… poi sono finiti.
ciao
Angelo
poi sono finiti … fino a ricongiungersi, corpo ed ombra, in quell'unico volo che, forse, non si fa prigionia ma nuovo stato e nuova dimensione …
più matura? più consapevole? certamente disillusa ma che ci permette ancora di essere nelle forme di quella luce che ci accompagna "radenti a terra" in una gravità la cui energia ci rende nuova forza …
grazie amico che porti il nome di chi il volo conosce e che sei anche in ciò che sei stato, compagno di quella musica dalla lontana eco …
Paola
ho sempre associato all' immagine del gabbiano l' idea di libertà –
questo uccello così vorace e così goffo quando è a terra o galleggia tra le onde, diventa la quintessenza della leggerezza e della bellezza aerea quando la sua pmbra si stacca da terra –
la tua immagine poetica l' ha colto proprio durante questa metamorfosi
volare è possibile solo con l' aiuto dell' arte
ciao
marco
volare è possibile con l'aiuto dell'arte … parole che mi hanno colpito …. volare in quello sforzo di alzarsi da terra senza inciampare verso quella leggerezza che più che elevarti sembra farti scivolare … un gesto che presenta un signorile dettaglio: l'eleganza della spinta, la sua verità, l'autenticità di uno slancio che divide l'essere nel suo doppio oscuro fino a quando, alto o lontano, partecipa al verticale andare della sua storia …
grazie marco eugenio
onorata del tuo commento
Paola