Soprattutto all’ora dei pasti sentiva di non poterne più: in quella stanzetta al pianterreno, dove la
stufa faceva fumo, la porta cigolava, i muri trasudavano e i pavimenti erano sempre umidi, le
sembrava che tutta l’amarezza della sua esistenza le venisse servita nel piatto e, con il fumo del
bollito, salivano dal fondo dell’anima sua altrettante zaffate di tedio insulso. Charles mangiava con
lentezza, Emma sgranocchiava qualche nocciolina o si divertiva, appoggiata a un gomito, a
disegnare linee con la punta del coltello, sulla tela cerata.
stufa faceva fumo, la porta cigolava, i muri trasudavano e i pavimenti erano sempre umidi, le
sembrava che tutta l’amarezza della sua esistenza le venisse servita nel piatto e, con il fumo del
bollito, salivano dal fondo dell’anima sua altrettante zaffate di tedio insulso. Charles mangiava con
lentezza, Emma sgranocchiava qualche nocciolina o si divertiva, appoggiata a un gomito, a
disegnare linee con la punta del coltello, sulla tela cerata.
da Madame Bovary
che bello vedere che la poesia non ti abbandona mai, negli scatti e nella scelta appropriata delle parole! Scatti intensi e significativi, brava!
Un abbraccio anna
Grazie Anna … un abbraccio sincero ..